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Conferenza internazionale sui cimiteri militari sul fronte dell’Isonzo

Il 15 & 16 settembre, negli spazi dell’Ente “Fundacija Poti miru v Posočju” si è svolta una conferenza di due giorni sui cimiteri militari sul fronte dell’Isonzo.

Poco più di un secolo fa, l’area di confine tra Italia e Slovenia è stata teatro di scontri sanguinosi che hanno avuto conseguenze durature per le persone e la regione. La guerra ha distrutto le case, devastato i campi e i boschi, riempito di buchi monti e colline, come un occhio attento può ancora notare al giorno d’oggi; soprattutto la guerra ha spezzato i rapporti reciproci tra le persone e i popoli che vivono in quest’area, più difficili da rappezzare delle fattorie distrutte. I 29 mesi di combattimenti hanno ricoperto i piani ghiaiosi del fiume Soča (Isonzo), le cime delle Alpi Giulie e il roccioso paesaggio carsico di innumerevoli ferite, che si rispecchiano anche nei cimiteri militari. Centinaia di migliaia di soldati di numerosi popoli europei hanno perso la propria vita sul nostro suolo diventando per sempre parte del nostro spazio. Lungo il confine tra Italia e Slovenia ci sono oggi circa 60 cimiteri militari, testimoni silenziosi dell’infuriare della guerra che nascondono numerose storie e destini di giovani ragazzi e uomini e che continuano a impressionare i visitatori dei nostri luoghi.

A occuparsi dei cimiteri militari ci sono numerosi ricercatori in campi differenti (storici, archeologi, scienziati forensi e altri specialisti) da Austria, Belgio, Italia, Ungheria e Slovenia, che hanno presentato le proprie ricerche e risultati a Kobarid (Caporetto). Anche se dalla fine della Grande Guerra sono passati più di cento anni, questo periodo nasconde ancora numerosi enigmi e sfide di cui i ricercatori si occupano ancora al giorno d’oggi. La presentazione di ricerche e buone prassi in vari campi si è conclusa il 16 settembre con la visita a singoli cimiteri militari austro-ungarici e ossari italiani, mentre i ricercatori hanno avuto occasione di presentare al pubblico i propri risultati e al contempo di rafforzare la collaborazione con ricercatori di stati vicini.

 

Il progetto è cofinanziato dallʼente pubblico GO! 2025 – Capitale europea della cultura, Nova Gorica

 

Programma >>

Video della conferenza: Prima parte, Seconda parte

 

Testo: Mihael Uršič

 

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