Nel maggio 1915, all’inizio delle attività militari nella Valle del fiume Soča (Isonzo), l’esercito austro-ungarico si spostò sulla sponda sinistra del fiume Soča e fortificò le proprie posizioni sulle cime della catena del Krn (Monte Nero). Il monte, difeso dagli soldati dell’esercito ungherese Honved (costituito da rappresentanti delle milizie territoriali regie ungheresi nell’Impero austro-ungarico), inesperti nei combattimenti montani, venne espugnato il 16 giugno 1915, con un attacco improvviso, da due compagnie alpine del battaglione Exilles. Gli italiani, in ricordo di questo evento, vi posizionarono un monumento dedicato al sottotenente Alberto Picco, che era caduto nella presa del monte Krn. Oggi in quel luogo c’è un rifugio.
Durante la guerra il monte Krn fu una delle vette più consolidate della Valle del fiume Soča. Come monte più alto del massiccio era considerato un buon punto strategico panoramico. Una delle cime sulle quali è stato versato maggior sangue è anche la vicina Batognica (Monte Rosso).
Accesso al Krn dal paese Krn:
Malga Kuhinja–Monte Krn (Monte Nero) 3,5 h
Malga Kuhinja–Lužnica–Monte Krn 5,5 h
Drežnica–Monte Krn (via meridionale) 5 h
Accesso da Lepena:
Lepena (rifugio Dom Klementa Juga)–Monte Krn 5‒6 h
Lepena (rifugio Dom Klementa Juga)–Lago del Krn 2.30‒3 h
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